Ehy, it's a pleasure to talk with you!

Era una giornata di quelle classiche inglesi: nuvole e minacciava di piovere. Di nuovo.
I miei genitori avevano deciso di tenere la piccola Helena per qualche giorno e così potevo pensare a me stessa, nonchè al mio riposo. Ero andata ai tre manici di scopa e avevo mandato una missiva a Salasar, se avesse voluto unirsi a me per passare un pò di tempo con me, ai tre manici.
Era da qualche tempo che in effetti non ne passavamo e iniziavo a sentire un pò la mancanza delle sue attenzioni, anche se non stavamo proprio insieme.

Ero nel mio ufficio quando il mio gufo mi consegnò una lettera di Rowena Ravenclaw. Era ai tre manici e voleva vedermi. Presi il mantello e mi diressi al luogo dell'appuntamento. Il locale si trovava al centro del nuovo villaggio per soli maghi, Hogsmeade. Erano fuggiti tutti dalle persecuzioni dei babbani, inutile dire che molti, li, la pensavano come me. Spinsi la porta di legno del locale, guardandomi intorno, e vidi la strega seduta ad un tavolo appartato.
Camminai silenziosamente, con le mani nascoste nelle maniche ampie del mantello di lana che portavo. Faceva freddo, era quasi iniziato l'inverno.
Posso sedermi?
chiesi arrivandole alle spalle, chinandomi verso di lei

Il perchè avessi scelto un tavolo appartato era più che ovvio: uno non volevo essere riconosciuta, quindi annoiata con discorsi inutili e due volevo essere tranquilla nel parlare con il mio ospite.
Sorrisi guardandolo, un sorriso che solo lui avrebbe riconosciuto. Era uno di quei sorrisi che avevo concesso solo a lui: dolce e.. disteso, non fatto per cortesia di alunni spocchiosi che talvolta cercavano di minare il mio buon umore e la mia cortesia.
Certamente, la aspettavo. Grazie di essere qui. dissi tranquilla

Mi dava del tu, avevo il cappuccio tirato sulla testa, mi sedetti davanti a lei, su una panca di legno ruvido. Posai le mani coperte dai guanti di pelle di drago che avevo sempre in quel periodo dell'anno, osservandola con attenzione.
Mi dai del voi? Potrei offendermi, Rowena.
dissi con tono tranquillo, sporgendomi verso di lei. Sorrideva, era felice di vedermi.
E' successo qualcosa?

Lo guardai con dolcezza, era sempre l'uomo della mia vita dopo tutto, non avrei potuto sostituirlo per niente al mondo. Ridacchiai guardandolo.
Ci stavano fissando. Non offenderti, Salasar per favore, non tu. sorrisi guardandolo per poi fare un lieve cenno della testa negativo i miei genitori tengono per qualche giorno la bambina e così, ho pensato di prendere un pò di tempo per noi ammiccai

Mi aveva chiesto di non offendermi, io non mi ero offeso e non mi sarei di certo fatto problemi per una cosa simile. Ci stavano fissando, io ero ben famoso per le mie "liason" con streghe diverse. Abbassai gli occhi leggermente e poi sorrisi, rialzando lo sguardo.
Tempo per noi? La scuola ci impegna parecchio.
Sapevo che la stavo provocando, lo sapevo benissimo; lei amava le persone che non gli si davano del tutto, era una conquistatrice, al contrario di quanto era Helga.
Che avevi in mente?

Mi stava provocando e la cosa si, mi faceva piacere, ma allo stesso tepo mi infiammava. Dovevo mantenere un certo decoro e una certa rispettabilità, quelle due doti che mi contraddistinguevano.
Sorrisi appena alla sua domanda.
appunto per quello. Avevo bisogno di staccare dalla quotidianità legata alla scuola ed ero stufa di non poterti vedere a quattr'occhi. A parte nei miei appartamenti, cosa che mi fa molto piacere e spero di riverti stasera sorrisi.
L'unico mio problema con Salasar è che mi conosceva troppo bene: e sapevo altrettanto bene che sarei ceduta molto molto presto in tentazione.
bere qualcosa insieme, fare due passi e.. poi si vedrà. Non ho voluto organizzare questo nostro pomeriggio che passeremo in reciproca compagnia.

Ordinammo due calici di "burrobirra" bollente e il cameriere sparì. Che mi avessero riconosciuto o meno, non era un problema. Rispondendomi Rowena sorrise, non un sorriso di circostanza ma un vero e proprio sorriso, mi disse che aveva bisogno di staccare, di tempo per sè.
Questa sera?
Mi finsi pensieroso, poi risposi, mettendo una mano sulla tovaglia di lino nero che era stata stesa sul tavolo
Ho un impegno ma posso provare a farlo spostare.
In realtà non era vero, ma sapevo che avrei stimolato Rowena a convincermi con argomenti che andavano oltre la logica.
Non aveva organizzato il pomeriggio, molto strano. Le idee in testa le aveva, ne ero certo. Solo che non voleva dirmele.
Molto volentieri.

sorrisi appena guardandolo quando aveva ordinato della burrobirra bollente per entrambi. Mi chiedevo come faceva Salasar a far cadere tutte le mie difese in un batter d'occhio.
Esattamente proprio questa sera sorrisi guardandolo. E se avesse rifiutato? E se.. avesse avuto voglia di vedere un'altra donna che non fossi io? Si sapeva che lui aveva avuto molte storie, ma speravo di risultargli speciale in qualche modo.
Allungai la mia mano verso la sua Per favore dissi con un tono un pò triste provaci, ho un serio bisogno di stare con te almeno per tutta l'intera giornata di oggi. In onore dei belle giornate. Ti prego. mormorai appena, ma quando disse che era d'accordo almeno per il pomeriggi o mi illuminai.
ne sono contenta! ammisi

Io la guardavo da sotto il cappuccio, divertito. Voleva proprio vedermi, doveva esserle successo qualcosa. Lei era diversa da Helga,che mostrava al mondo i suoi sentimenti, ma quella.. insistenza era davvero stuzzicante.
Te l'ho detto, farò il possibile

Non gli avrei mai rivelato le mie intenzioni, fino a che non eravamo tra noi due, da soli in un altro luogo.
E io non voglio che tu faccia il possibile. Voglio che mi dici di si, lo sai che non sopporto le possibilità. gli sorrisi per poi aggiungere cosa devo fare per farti accettare il mio invito? Non posso supplicarti fino a stasera, non è logico.

Non intendeva supplicarmi, io rimasi a fissarla. Ci portarono le burrobirre io lasciai degli zellini al commesso e presi in mano il mio calice. Lo portai alle labbra, mentre Rowena continuava a parlare. Cosa doveva fare? Convincermi! O meglio, mi aveva già convinto, ma mi divertivo a provocarla.

Lo guardai con attenzione. Presi il mio calice di burrobirra e lo fissai. Quanto non lo sopportavo quando faceva così, ovvero quando non mi rispondeva, facendomi intendere che dovevo convincerlo. mi aveva sempre dannatamente fatto venire i nervi. In senso buono ovviamente.
D'accordo dovrei darti almeno un indizio per stasera. dissi tranquillamente, per poi pensare di svelargli solo un pochino di quello che avevo intenzione di fare.
Ti ricordi casa mia, quella sulla scogliera vero? sorrisi guardandolo non so, avresti piacere di passare la serata là dopo cena? l'intendo era ovvio, su cosa fare a casa mia.